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terapia multisistemica in acqua

A Foggia la Terapia Multisistemica in Acqua, una nuova speranza per gli autistici

Alcuni si trovano imprigionati in un inquietante silenzio. Altri rifiutano di essere toccati e persino i più comuni gesti d’affetto. Altri ancora non riescono a sostenere uno sguardo diretto rinunciando così ad un importante canale di comunicazione alternativo, gli occhi. Sono i bambini affetti da autismo, una complessa disabilità dello sviluppo che compare tipicamente durante i primi tre anni di vita. Una nutrita schiera di professionisti si è impegnata da sempre nella creazione di terapie alternative con cui restituire ai genitori la speranza di vedere questi bambini speciali inseriti nel normale contesto sociale. La Terapia Multisistemica in Acqua  (T.M.A) è nata dalla mente e dall’altruismo di un giovane studente di psicologia di origini foggiane, Giovanni Ippolito, che ha incrociato sul suo cammino Giovanni Caputo e Paolo Maietta, anche loro psicologi, che con entusiasmo e volontà hanno aiutato Giovanni a dare vita a questa terapia che usa un elemento naturale (l’acqua) come attivatore emozionale e relazionale capace di avviare una primordiale richiesta di accudimento e sostegno che altrimenti il bambino tenderebbe a non esplicitare, oltre che avere il vantaggio di svolgersi in un ambiente ludico come una piscina che in questo caso è quella della struttura Mirage Village sita in via Tratturo Camporeale, Km 1.2 a Foggia. La generosità del titolare Alessandro Forgelli ha infatti permesso non solo la sperimentazione gratuita della nuova terapia ma ha anche permesso di formare medici,psicologi, psichiatri, laureati in scienze motorie, terapisti della comunicazione,educatori ed istruttori di nuoto, mettendo a disposizione gli spazi e le aule per effettuare i primi corsi nazionali di formazione per tecnici e terapisti della T.M.A che a quanto pare hanno visto presenziare gente da tutta Italia. Aumento dello sguardo diretto, aumento della ricerca spontanea e intenzionale della figura di riferimento, aumento dell’autonomia sono alcuni degli obiettivi raggiunti dalla terapia confermati da alcuni genitori i quali hanno visto per la prima volta i loro bambini esprimere il desiderio di recarsi in piscina preparando autonomamente il borsone. Non c’è niente di più bello del donare una speranza a chi non ne aveva più e grazie a questi esperti e alla sensibilità di chi ha colto il problema, Foggia lo sta facendo.

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