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Come sopravvivere ai pettegolezzi in ufficio

Italia – Troppa teoria e poca pratica: ecco una delle pecche del sistema universitario italiano. La poca esperienza nel settore lavorativo fa sì che, un giovane laureato nel Bel Paese alle prese con il suo primo impiego, possa cadere nei tranelli tipici dettati dall’inesperienza. Nel mondo del lavoro occorre anche proteggersi da atteggiamenti subdoli e spietati che i colleghi attempati a volte mettono in atto per difendersi – magari inconsciamente  – dalle nuove reclute. La prima regola da mettere in atto? Meglio stare alla larga dai pettegolezzi in ufficio. Comune alla stragrande maggioranza della razza umana, è risaputo che il pettegolezzo non arricchisce né chi lo fa né chi lo ascolta. Tuttavia, i primi tempi, il neo assunto è rigido e intimidito e finisce per cedere al collega ammiccante che vuole spettegolare sull’ultima relazione della sua vicina di scrivania. Il giovane laureato magari vuole solo fare amicizia così finisce per rendersi complice di un pettegolezzo destinato inesorabilmente ad arrivare alle orecchie della vittima. Secondo la life coach Chiara Grandin è possibile proteggersi da questa situazione attraverso mirate strategie. Ricordare al collega che si è in ufficio per lavorare non è maleducazione, anzi: con la scusa di terminare una pratica si può troncare il gossip insidioso. Siete caduti nel tranello? Allora ricordatevi di usare le parole migliori nei confronti della persona oggetto del pettegolezzo. Allenarsi a notare le qualità positive presenti negli altri sarà il modo per poter controbattere alle dicerie. Non sempre è possibile restare alla larga dalle chiacchiere in ufficio per cui maneggiate il pettegolezzo con cautela. Non conviene tuttavia tapparsi completamente le orecchie:  alcuni filosofi moderni sostengono che il pettegolezzo sia un modo per esprimere la propria opinione e attraverso cui, a volte, vengono veicolate verità interessanti anche sul proprio mondo lavorativo.

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