Il pericolo trivellazioni le ha rese le protagoniste dell’estate 2011. Eppure per tutto questo tempo le Isole Tremiti se ne sono state lì, massicce e selvagge, meta di un turismo silenzioso e abitudinario o di qualcuno che, nonostante le numerose sospensioni dei collegamenti marittimi, non hai mai disertato le perle dell’Adriatico. Quindi, dopo aver dato spazio sufficiente alle polemiche, abbiamo deciso di guardare questo meraviglioso arcipelago semplicemente con l’occhio del turista. Il collegamento che merita di essere fregiato di eccellenza è l’elicottero: in partenza quotidianamente da Foggia presso l’aeroporto “Gino Lisa”, permette di raggiungere l’isola principale in venti minuti esatti, senza ritardi. Atterrare a San Domino significa ritrovarsi immersi nel silenzio e circondati dai pini d’aleppo attraverso cui serpeggia una stradina asfaltata che dopo pochi metri permette di raggiungere la prima spiaggia di sabbia, nei pressi del porticciolo, la Cala delle Arene. Se un lembo sottile di sabbia conteso tra roccia e mare può comportare alcune scomodità queste vengono ampiamente ripagate dall’acqua cristallina, dal fondale sabbioso e dal panorama dell’isola di San Nicola, la cui visuale è interrotta solo dagli alberi delle grandi imbarcazioni. Nuotando è possibile riempirsi gli occhi osservando la macchia verde intenso della pineta che degrada nel mare e un promontorio acuminato e brullo su cui sorge la statua del guerriero realizzata dall’artista foggiano Michele Circiello, donata da Lucio Dalla col significato emblematico di difendere il suo caro arcipelago. Se ci si dirige dalla parte opposta – previa una sosta obbligatoria presso le botteghe caratteristiche di souvenir – si giunge al porto da cui partono barche e gommoni destinati alle escursioni. Si consiglia di controllare sempre le previsioni del tempo prima di recarsi alle Tremiti: per quanto resti sempre possibile godere di una semplice giornata in spiaggia, il mare agitato non permette invece di effettuare le visite delle caratteristiche grotte e calette. Il Creataccio – la più piccola delle cinque isole – viene letteralmente scavalcata da onde spumose e violente quando il vento tira forte e questo rende difficoltoso avvicinarsi con le imbarcazioni. Con queste ultime è possibile raggiungere comunque l’isola di San Nicola: imperdibile una visita alla fortezza, viva testimonianza storica integrata perfettamente con l ‘ambiente circostante; visitandola in lungo e in largo – senza isole tremitipericolo di caduta se indossate le scarpe giuste – si possono scorgere ruderi e panorami mozzafiato di ogni lato dell’isola. Camminando ancora si giunge sulla parte più alta dell’isola, abitata da pastori solitari e costellata di panchine di legno, unica sosta per turisti che vogliono esplorare con la compagnia del silenzio. Gli orari dei collegamenti marittimi interni sono piuttosto flessibili così, nell’attesa di ritornare a San Domino, ci si può imbattere in cuccioli di gabbiani che sostano nel piazzale. Infine il ritorno in elicottero regala per l’ultima volta, scorci di mare e di terra indimenticabili. Talmente indimenticabili che hanno tutto il diritto di essere preservati.
