Largo 1 metro, spesso 20 centimetri ed antiallergico: è questo il cuscino ideale ma se soffrite di qualche specifico problema leggete queste righe ed individuerete il compagno dei sogni adatto a voi.
Lo ammetto: sono una di quelle che quando fa le valigie non riesce a portarsi dietro lo “stretto indispensabile” ma abbonda con i “potrebbe tornarmi utile”. Tra quello a cui non rinuncio mai c’è il mio cuscino. Non solo mi da quella sensazione di essere un po’ a casa, proprio nel mio letto, ovunque io possa trovarmi, ma mi permette di dormire tranquillamente perché ho scelto il modello adatto a me. Spesso sottovalutato, il cuscino è invece proprio la chiave di un sonno corretto, sano e ristoratore. E forse la sua utilità era stata già intuita nei tempi antichi: nelle tombe dei faraoni è stato ritrovato un cuscino di legno incurvato, sistemato per reggere il peso del collo e della nuca del cadavere; nella Cina dell’Impero, i guanciali erano piccoli e duri e servivano addirittura per stimolare i fluidi vitali e scacciare i demoni.
Ai giorni nostri, più che dai demoni, dobbiamo difenderci dalle conseguenze frequenti di un cuscino sbagliato: torcicollo e tensioni muscolari tanto per iniziare, a cui si può rimediare affidandosi alle mani esperte di un massaggiatore. Ma si possono correre rischi più seri, tali da doverci rivolgere alle cure specialistiche di ortopedici e fisioterapisti. Se ad esempio si soffre di cervicale, sarebbe opportuno riposare su un cuscino piuttosto consistente; al contrario se soffriamo di lordosi è più indicato un guanciale basso. Sconsigliatissimi quelli di lana che tendono a raggrupparsi creando dei vuoti. Il cuscino ideale è riempito con una struttura ad alveare. Prima di affannarci nella scelta di dimensioni e tessuti è meglio tenere presente il modo in cui si dorme:chi ha un sonno agitato dovrebbe orientarsi verso un modello grande in modo da assicurarsi sempre la presenza del guanciale sotto la testa ma, che si dorma supini o su di un lato, il cuscino deve seguire sempre la linea dell’asse del collo.
Non sono da sottovalutare nemmeno le dimensioni: un cuscino troppo alto può far piegare quest’ultimo in modo innaturale esponendovi al rischio di artrosi cervicale. Se ne soffrite forse è il caso di dare una controllata anche al vostro guanciale abituale. L’altezza consigliata è di 20 centimetri: le spalle e la testa non cadranno all’indietro e la larghezza di 1 metro le sosterrà teneramente. Se vi concedete a Morfeo solo stando a pancia in giù, il vostro rettangolo di stoffa imbottito deve essere piuttosto rigido e non inferiore a10 centimetri. Un cuscino troppo basso può provocare apnee notturne e incrementare il russamento. Tutte queste misure vanno raddoppiate o cambiate nel caso in cui siate immobilizzati a letto per un problema di salute. Guai a sviluppare la pessima abitudine di dormire senza:le vertebre del tratto cervicale si trovano costrette ad un lavoro extra che la mattina dopo potrà farsi sentire con contratture, indolenzimenti vari e persino vertigini. Affondate il volto nelle piume d’oca solo se non siete allergici agli acari: ad ogni modo esponete periodicamente il cuscino all’aria aperta ed usate rivestimenti antiallergici. In commercio esistono poi quelli con le imbottiture ecologiche, quelli al lattice (che garantisce comfort ma fa sudare) quelli anatomici e persino quelli rilassanti infarciti di camomilla per conciliare il sonno. A prescindere da quella che sarà la vostra scelta, non se ne può fare a meno:il cuscino è un soffice partner da abbracciare nelle nostre notti di solitudine.
