Regole di bon ton per i commensali
Il galateo al ristorante: istruzioni per l’uso
Discrezione e buon senso: basta poco per riscoprire le buone maniere
Conoscere il galateo è considerato ormai superfluo e demodé: non la pensano così i titolari dei locali pubblici e i clienti costretti a sorbirsi l’aria pesante che si respira a causa di ospiti che non conoscono le buone maniere. Il bon ton del commensale non è poi così difficile da applicare: basta riscoprire i principi basilari della buona educazione, come la discrezione e il buon senso. Così si mitigano l’impazienza e l’intolleranza che fanno capolino dinanzi all’attesa o a qualche – umana – gaffe commessa da chef e camerieri.
L’ingresso. Chi ha invitato amici e parenti in un locale , li attenda all’esterno, fino al loro arrivo. Spetta anche a colui che si è occupato della prenotazione,
fermare il cameriere per far apparecchiare il tavolo. Tuttavia se il locale è affollato, non abbiate fretta: se ci sono già dei clienti in attesa, attendere pazientemente il proprio turno. Anche gli altri ospiti hanno il diritto di godersi con calma la serata. Il ristoratore farà di tutto per farvi accomodare quanto prima.
L’ordinazione. Il cameriere non va mai chiamato con lo schiocco delle dita o facendo tintinnare il bicchiere: è sufficiente un gesto discreto per attirare la sua attenzione. Quando il cameriere si avvicina al tavolo, le conversazioni con i commensali vanno sospese per concentrarsi sull’ordinazione, evitando di far perdere tempo prezioso agli altri clienti che aspettano per ordinare. Evitare di richiamare il cameriere per cambiare un’ordinazione già assegnata. Chi ha espresso esigenze particolari, dovrà sapere che il tempo di attesa è proporzionale all’attenzione e all’impegno che in cucina stanno investendo per soddisfare pienamente il cliente.
In attesa delle portate. Di solito sono gli stessi ristoratori a prendersi cura dell’ospite quando le portate si fanno attendere: si riceveranno grissini o stuzzichini con cui ingannare l’attesa e soprattutto l’appetito. Non giocherellare con il pane. Se il vino o il piatto ricevuto non corrispondono a quelli ordinati, segnalarlo al cameriere, senza dilungarsi nei dettagli o esprimere commenti negativi ad alta voce.
Il cellulare. Anche se al giorno d’oggi sembra che non se ne possa fare a meno, sarebbe il caso di riscoprire la vecchia regola che vieta l’uso del telefonino a tavola. Sarebbe opportuno infatti inserire la modalità “silenzioso” per non disturbare gli altri commensali con il suono continuo di sms e notifiche, preferendo la conversazione con i presenti. Molti non riescono a distaccarsi dallo smartphone perché fotografano le portate e recensiscono il locale in cui si trovano; se il servizio o il piatto non è stato di proprio gradimento, il galateo ricorda che è preferibile farlo presente- in modo discreto- direttamente al cameriere o al titolare, mettendolo così quest’ultimo anche in condizione di rimediare piuttosto che far andare via al cliente con in bocca solo il sapore della delusione.
Il conto. Se si paga alla romana evitare un eccessivo passaggio di denaro; basta che uno solo dei presenti si presti al controllo del conto e alla raccolta delle quote. Si allontanerà per pagare direttamente alla cassa.