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Michele Placido: «Sappiamo giudicare senza farci influenzare»

Alla Città del Cinema premiato per i 40 anni di carriera

L’attore e regista si pronuncia sulle polemiche del suo film Vallanzasca

«Siamo delle menti capaci di giudicare un prodotto artistico senza pericolo di farci influenzare da esso» e in questo caso dalla mente di un criminale come Vallanzasca: questa la dichiarazione di Michele Placido, l’attore originario di Ascoli Satriano e regista del film “Vallanzasca – Gli angeli del male”, nelle sale cinematografiche dal 2011, proiettato nuovamente ieri sera alle ore 22 nella sala 3 della Città del Cinema in cui l’attore è stato ospite per la Rassegna de “Lezioni di Cinema”, il laboratorio d’Arte Cinematografica giunto alla sua VII edizione che si è svolto con lezioni e proiezioni contestualmente alla kermesse Foggia Film Festival. L’evento è stato collocato fuori dal Festival e l’ospite ha tenuto – come di consueto – la lezione di cinema presso Mediafarm Cittadella della Comunicazione alle ore 17. Alle ore 20.30 Michele Placido ha incontrato il pubblico – numeroso, accorso soprattutto dal suo paese d’origine – e i reporter, sfilando sul red carpet allestito all’ingresso della multisala e concedendosi le foto di rito. In seguito si è recato in sala 3 dove ha rilasciato un’intervista al giornalista di Teleradioerre, Tony di Corcia. Tra aneddoti personali «non andavo bene in matematica, il mio professore mi diceva che non ero buono nemmeno a copiare» e riflessioni sull’uomo «un essere complesso» che, anche se vittima di pulsioni distruttive «può comunque dare vita a qualcosa di buono e artistico, si pensi ai poeti Baudlaire, Verlaine, Pascoli: tutti afflitti da un dolore profondo eppure sono stati capaci di restituirci poesie meravigliose». L’intervista conversazione è stata inframmezzata da fragorosi applausi, a testimonianza dell’effetto e della stima nutrita nei confronti di un attore poliedrico attivo da ben quarant’anni nel settore: per l’occasione l’ospite ha ricevuto il premio “FFF 40 anni di carriera” consegnatoli personalmente dal direttore artistico della kermesse il dott. Pino Bruno che ha poi affidato alla suadente voce del direttore organizzativo, la dott.ssa Maurizia Pavarini, la lettura della motivazione “ “. Al termine del dibattito gli spettatori hanno quindi potuto visionare la pellicola che lo stesso Placido ha definito «il mio film più maturo, una sfida per me e l’attore protagonista Kim Rossi Stuart alle prese con un personaggio totalmente negativo» e che ha suscitato non poche polemiche: ispirato al libro autobiografico “Il fiore del male. Bandito a Milano” scritto dallo stesso Vallanzasca, attualmente condannato a quattro ergastoli, la pellicola ripercorre la gioventù del “bel Renè” (così chiamato)vissuta a capo di un organizzazione criminale milanese nota alla cronaca per omicidi sequestri ed evasioni. Etichettato come “il cattivo maestro” per via del successo ottenuto con “Romanzo Criminale” (2005) che ha reso nota la Banda della Magliana di Roma, Michele Placido si è cimentato ancora una volta con un tema simile e per concludere ha ricordato «l’obiettività presente all’estero» nei confronti di prodotti artistici con un tema forte, ritenendo che «un film oltre alla morale può anche far discutere». L’ultimo appuntamento previsto per Lezioni di Cinema si svolgerà dopo le festività pasquali e vedrà presente il regista Nico Cirasola.

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