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Sette mosse per liberarsi dall'ansia

Sette mosse per liberarsi dall’ansia

La porta del vostro appartamento si apre con il suo familiare cigolio.
Siete tornati, e siete pervasi dalla dolce sensazione di aver ritrovato la vostra quotidianità e al tempo stesso vi crogiolate, riassaporando i momenti della vacanza che purtroppo appartiene già al passato…Fino a quando non comincia a farsi strada il pensiero inquietante di aver speso troppo per queste ferie e che,no,non avrete il coraggio di guardare l’estratto conto della vostra carta di credito. Poi,c’è chi ripensa all’estate spensierata e realizza di non essere riuscito a trovare l’amore nemmeno in questo periodo in cui si potrebbe essere più “predisposti”; e allora,figuriamoci,come si fa a fare l’incontro giusto in inverno,schiacciati dagli impegni e dal lavoro…E ancora,a turbare i nostri ricordi, il pensiero angosciante che potremmo aver contratto qualche malattia perché ci sentiamo strani, magari quando abbiamo accettato di assaggiare quella bevanda tipica senza sapere come fosse preparata e se fossero state rispettate le norme igieniche…
E così via, in un rimuginio continuo che a volte degenera in abbuffate credute terapeutiche. Eppure,quelli che avete letto sono i comunissimi pensieri in cui si arrovella la nostra mente quando siamo ansiosi. Pensieri di milioni di persone che hanno enormemente limitato la loro vita restando in balia dell’inquietudine e sono diventati pazienti di Robert L.Leahy, professore di psichiatria, autore di un metodo che in “sette mosse” elimina l’ansia. Bisogna partire dalla consapevolezza che il rimuginio è un’abitudine che consideriamo sensata perché crediamo che alla fine ci condurrà ad una soluzione e di conseguenza,a liberarci dall’ansia. Il primo passo da compiere è stabilire se serve preoccuparsi e distinguere le preoccupazioni utili da quelle inutili. Nel caso de “l’ansia economica” una preoccupazione utile potrebbe essere quella che ci spinge a fare effettivamente un po’ di calcoli senza aspettarsi la sorpresa dell’estratto conto.
L’estate non vi ha portato tra braccia l’ anima gemella:adesso siete ancora single e vi aspetta il solito inverno. E’ proprio questo che dovete dirvi:il secondo passo consiste nell’accettare la realtà (e quindi accettare che non avete incontrato l’amore)ed impegnarvi per il cambiamento;potreste sempre iscrivervi a quel corso di danze caraibiche che avete sempre sognato e che potrebbe essere frequentato proprio da altri cuori solitari come voi. Tuttavia, è presto per dire addio all’ansia:il terzo passo vi concede di abbandonarvi ai vostri rovelli per un tempo e ad un momento stabilito. Potreste rimuginare tutte le mattine appena svegli per dieci minuti e domandarvi se è davvero la prima volta che vi sentite così strani e se la terribile malattia che sospettate, non possa essere che una lieve intolleranza a qualche ingrediente della bevanda oppure, nel caso più probabile, una reazione del corpo al viaggio,alla stanchezza e al cambio di abitudini. Ponendovi queste domande, state mettendo in discussione il vostro modo di pensare dominato dall’inquietudine. Quando siamo in preda all’ansia,la nostra mente è affollata da una miriade di preoccupazioni:il quarto passo consiste nel concentrarsi sulla minaccia più profonda.
La vostra smania d’amore potrebbe infatti nascondere la vostra insicurezza:se si fa desiderare è sicuramente colpa della vostra poca avvenenza.
Attenzione,perché la state mettendo sul personale.
Sicuramente questo è un errore che tutti tendiamo a commettere:anche aver speso oltre il budget previsto e ora far fronte a dei sacrifici potrebbe portarci a pensare che non siamo in grado di amministrare i nostri soldi o addirittura farci sentire terribilmente incapaci. Il professore insegna:possiamo trasformare ogni “fallimento” in opportunità. Commettere degli errori non significa essere dei falliti. E’ un momento, e se rifletterete con lucidità,noterete come nessuno se ne sia accorto e sia lì a puntare il dito. Inoltre, con una perdita, c’è sempre l’altro lato della medaglia:possiamo concentrarci su quello che abbiamo e sugli altri risultati postivi conseguiti fino ad oggi, che non devono essere minimizzati;questo ci condurrà al quinto passo lontano dall’ansia. Il sesto prevede invece che usiate le vostre emozioni. Rimuginare è infatti un modo per non affrontare quello che si prova;dovete invece accettare di essere tristi,nostalgici,spaventati,sconfortati e anche lasciar galoppare la vostra fantasia raccontandovi il risvolto peggiore:ritrovarvi indebitati fino al collo,oppure aver contratto effettivamente una malattia. Come ultimo passo si consiglia di assumere il controllo del tempo:in preda all’ansia, si ha la sensazione che tutti gli aventi stiano per inghiottirci. Potete ridurre il senso di urgenza pianificando le vostre attività e concentrandovi sul momento presente,magari convertendo i pensieri in azione. E fate anche affidamento sul futuro: avrete comunque ogni mese il vostro stipendio e l’amore potreste incontrarlo la prossima volta che uscite di casa.
Accettate i lati positivi dell’incertezza. In fondo, domani è sempre un altro giorno.

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