Si batte per i diritti umani e sogna la carriera diplomatica. Ha solo 19 anni ma le idee molto chiare, Valentina Garripoli originaria di Lavello, unica studentessa dell’Università degli Studi di Foggia ad aver partecipato come delegata al meeting mondiale dei giovani svoltosi a Bari nelle giornate del 19 20 e 21 gennaio.
Che cosa ti ha spinto a partecipare al meeting?
A dire il vero sono venuta a conoscenza dell’evento casualmente, attraverso il sito www.nimociv.org segnalato proprio sul portale dell’ateneo foggiano. Ho scelto di candidarmi come delegata perché in me è forte la voglia di contribuire ad un futuro migliore e di entrare in contatto con altre realtà e questa era l’occasione buona per farlo.
Come si sono svolte le tre giornate?
L’evento si è svolto presso la Fiera del Levante;lì dovevamo partecipare a dei workshop a tema e dibatterne per elaborare delle soluzioni. Io ad esempio ho partecipato ad uno sulla politica proponendo il Parlamento dei Giovani affinché tutti i ragazzi, soprattutto quelli delle realtà paesane come quella da cui provengo, riescano a crearsi una propria idea politica e ad effettuare delle scelte consapevoli. C’erano ragazzi provenienti da ogni parte del mondo quindi per esprimere il mio parere ho dovuto cimentarmi anche con l’inglese!
Che cosa ti ha colpito di più di questa esperienza?
Sono rimasta estremamente colpita dalla testimonianza del delegato nigeriano: nel suo paese l’analfabetismo dilaga e lui è a capo di un’associazione che lotta per garantire il diritto allo studio. Ma quello che lo ha reso ancora più felice è stato il fatto di poter esprimere le sue idee senza essere censurato violentemente. Questo mi ha fatto capire che purtroppo esistono ancora queste situazioni e che devo ritenermi fortunata e apprezzare il valore delle piccole cose.
Infine consiglieresti questa esperienza?
Per avere questo meeting in Italia ci sono voluti 6 anni e se si dovesse ripetere, invito tutti i giovani a parteciparvi!Ti fa crescere, ti fa stringere legami sinceri che superano gli ostacoli della cultura e della lingua diversa,ti sprona a diventare migliore e a tirare fuori la grinta per proteggere il futuro. Il nostro futuro perché siamo noi che dovremo viverlo.”
