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Alfonso Errico

A Foggia c’è Lazy Cat, il piccolo dopolavoro di classe. Tra vinili ed etichette ricercate Alfonso Errico ci racconta la cameretta vintage dove accoglie gli affaticati dalla movida vivace

Incastonato nel cuore del centro storico, dove il passato incontra la movida dei viveur notturni c’è Lazy Cat. Un solo posto, tante definizioni. Un salotto vintage, un’anticamera antica, un luogo dove ritrovarsi per bene dopo il lavoro, una location segreta che strizza l’occhio alla clientela di nicchia nel senso più generalista del termine. Una perla raffinata, unica nel suo genere in città, che ci ha spiegato Alfonso Errico, l’oste del Lazy Cat come lui stesso si definisce.

Quando hai capito che era il momento di aprire Lazy Cat?

Ho lavorato per tanti anni come cameriere in diverse strutture e nel mentre, per personale vizio, ho approfondito la mia conoscenza col mondo del bere. In un momento di breve lucidità ho capito che non avrei voluto più lavorare per nessun’altro, che non avrei più voluto mostrare un curriculum o fare un colloquio e che era quindi giunto il momento di aprire il Lazy Cat.

Anche il nome avrà un suo significato…

I gatti sono da sempre il mio animale guida. Perché la pigrizia è un obbligo morale in un mondo che ti impone l’eccellenza e la produttività. Dobbiamo ricordarci che non siamo solo quello che facciamo per vivere, ma anche quello che decidiamo di non fare.

Come definiresti il tuo locale?

Una cameretta diffusa. L’idea dall’inizio è stata quella di creare un comfort zone per affaticati dalla movida vivace.

Alfonso Errico
Alfonso Errico

Un piccolo dopolavoro di classe insomma…

Esatto. Si empatizza sempre coi propri simili, un giovane bartender avrà propensione per ragazzi e comitive di Erasmus, un mixologist rampante cercherà yuppies o come si dice ora startuppers promettenti. Io che sono un oste e un operaio dell’accoglienza mi trovo a mio agio coi lavoratori in pausa e chi beve dopo aver staccato il turno.

Dall’arredo alla musica niente è lasciato al caso: con questo tocco vintage nostalgico che cosa vuoi comunicare?

Personalmente credo che l’arredo di un luogo produca la propensione a un comportamento, certo ognuno di noi è individualmente predisposto per carattere e stimoli ad agire in una certa maniera, ma quando entri in un posto colori, suoni e mobilio ti inducono ad agire in un determinato modo.  Il metallo ti irrigidisce, la plastica fa alzare la voce, il legno placa il nervosismo.  Per la mia cameretta ho scelto legno e divani da salottino della nonna proprio per questo, perché la sensazione deve essere quella di trovarti a casa di un parente.

La musica è in vinile, la libreria e la raccolta di dischi sono fruibili e a disposizione, sono un ottimo ponte per fare incontrare in maniera non invasiva ospiti che non si conoscono.

Chi sono i tuoi clienti?

Per lo più gente che mi chiama per nome e che conosco, difficilmente entri al Lazy Cat per caso, qualcuno ti ci porta. E di conseguenza ci si presenta e si fa chiacchiere. Ho la fortuna di essere circondato da gente interessante con storie incredibili. Ci sono scrittori, operai, insegnanti, colleghi di altre realtà ristorative. Sono fortunato, nella mia cameretta passa un sacco di gente a posto.

L’intrattenimento è migliore con un buon bicchiere. Qual è la tua filosofia del ‘bere bene’?

Ti dico una cosa che farà storcere il naso a qualcuno. Chiunque ti vende un prodotto alcolico ti sta vendendo qualcosa che non fa bene. Possiamo cercare l’eccellenza, prodotti fatti con determinati metodi. Il rispetto dei disciplinari o le formule più eccentriche e sorprendenti. Ma di fatto, per lavoro io vendo veleno.  L’unica cortesia che posso farti e fare in modo che scenda giù con gusto, che stia in circolo senza fare troppi danni e devo stare attento a questo e a come ti svegli il giorno dopo.

Quali “veleni” possiamo trovare? Ci sono bottiglie particolari o etichette pregiate?

Ho smesso di contare le referenze quando ho capito che tanto non mi sarei fermato nemmeno di fronte all’assenza di spazio. Ho più di 150 referenze di ogni tipo. Se dovessi dirti cosa provare, sono mesi che sono in fissa con i prodotti di un liquorificio bio della zona che si chiama bHortus e che fa un amaro spettacolare.

Lazy Cat
Lazy Cat Foggia

Proponi dei drink di tua creazione?

Semestralmente propongo una drinklist pensata per accompagnare le due stagioni – primavera e estate/autunno e inverno- quella che sta andando adesso si chiama Piccolo Bestiario ed è un omaggio a sei creature del folklore associate ad altrettanti drink.

Che cosa ti chiedono solitamente i tuoi clienti?

Come stanno i miei gatti. Scherzi a parte, mi raccontano come gli è andata la giornata e decidiamo assieme cosa berci su.

Infine cosa ti rende unico e diverso dagli altri posti?

La mia bottigliera non è mai simile a sé stessa. Vuoi il disordine, vuoi gli ordini compulsivi. Che poi a pensarci bene è un segno di mancata professionalità non offrire un servizio standard, ma si sa, la professionalità è roba di chi fa le cose per professione. Ho sempre preferito l’approccio da dilettante, che lo dice la parola stessa, fa le cose per diletto.

 

 

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