A volte il destino si insinua nell’ordito di un tessuto che racchiude un sogno: quello dell’abito da sposa. Dopo sessant’anni nel settore, Stefania Lo Muzio, stilista e imprenditrice conquista le spose di Foggia con il suo atelier Serrese, un ritorno alle origini con l’apertura in via della Repubblica 16, proprio lì dove sorgeva l’atelier di sua nonna. La sua è una famiglia fatta di donne che hanno passato una vita in laboratorio a coronare i sogni delle spose di allora, una generazione che è diventata punto di riferimento per la moda sposa in città. Tra tessuti e modelli, Stefania raggiunge la maggiore età, coltiva i suoi sogni, prosegue gli studi: lascia Foggia per Milano dove amplia la sua formazione nel ramo della moda e della comunicazione. Il primo approccio personale di Stefania nel settore passa dalla scarpa, una calzatura destinata a diventare un must have per la sposa che pretende comodità pur non rinunciando allo stile. Poi il ritorno in città, nel suo storico atelier dove l’alta moda sposa e cerimonia incontra i gusti delle spose moderne che stanno riscoprendo il valore della sartorialità. Qui il suo debutto come stilista con le sue collezioni e l’evoluzione di una scarpa che fa parlare di sé persino all’estero.
Stefania, partiamo dal principio. Come ti sei scoperta stilista?
Una vocazione inevitabile dato che sono praticamente cresciuta nella sartoria di famiglia. Mi sono trasferita a Milano per studiare moda e comunicazione, i due ambiti che da sempre mi interessano. Poi, dopo varie esperienze sono tornata a Foggia, portando il mio bagaglio nell’attività di famiglia.
Hai portato una ventata di novità all’interno di un’attività storica. Come hai trovato l’equilibrio tra tradizione e modernità?
All’inizio l’esperienza di mia nonna e di mia madre è stata fondamentale per permettermi di avviare l’atelier. Sono state maestre soprattutto a livello sartoriale. Io ci ho messo la mia formazione, le competenze, le abilità comunicative.
Qual è la parte che preferisci del tuo lavoro?
Sul lavoro raggiungo la mia massima espressione e realizzazione, amo i cambiamenti costanti e le nuove sfide per questo il mondo della moda mi appartiene. Il momento più emozionante è la collezione terminata. Guardi il risultato finale e pensi che tutto era partito da una piccola visione.
Le attività di famiglia sono state da sempre un punto di riferimento per la moda sposa. Ma cosa significa fare moda sposa oggi?
È ancora l’unico modo per portare l’alta moda vicino alle persone comuni. Gli abiti degli stilisti restano ancora appannaggio di un target di nicchia. Ci sono anche gli abiti da sera e da cerimonia ma sono poche le occasioni per indossarli. L’abito da sposa ti permette di fare moda ad alti livelli.
L’ispirazione è fondamentale per chi fa il tuo lavoro. Qual è la tua fonte?
Tutto mi ispira. La musica, gli artisti, i viaggi, le donne che incontro, lo street style e l’haute couture, persino le mie sorelle più piccole. E non disdegno anche un occhio al passato.
Chi è la donna che indossa una creazione Serrese?
Sicuramente una donna moderna, dinamica, impegnata. Una donna che lavora ma al tempo stesso sa affermare la sua femminilità, una donna di classe che però non rinuncia all’eccentricità ma con gusto.
Anche la sposa è cambiata. Che cosa ti chiedono oggi?
La sposa cerca un capo unico che si realizza con dedizione e personalizzazione a 360 gradi. Proprio per questo ho scelto di allontanarmi dal percorso che stava intraprendendo la mia famiglia, invertendo la rotta con un ritorno alle origini. Tornare alle origini significa riproporre la sartorialità. Serrese nasce come una novità sul territorio, il nostro core business è la realizzazione di un capo su misura.
Qual è il valore aggiunto di una creazione su misura rispetto al classico abito firmato?
Le spose non vogliono più rischiare di indossare un abito uguale a quello di un’amica. Proprio per questo anche i brand del pronto moda stanno accusando il colpo. Ogni sposa ha le sue esigenze e la sua fisicità, un abito di qualità sartoriale è personalizzato, incontrando il nostro gusto e quello della cliente. Ogni abito Serrese non è mai uguale all’altro.
Abiti diversi ma sicuramente legati da un filo conduttore. Quale il mood della nuova collezione 2021?
La nuova collezione è un inno alla modernità. Ho realizzato abiti dal taglio molto moderno partendo dalla qualità dei tessuti selezionati, rigorosamente made in Italy e pizzi francesi. L’ispirazione infatti è nata proprio durante la campionatura delle pezze. Già in quel momento immagino l’abito che potrebbe venirne fuori. Certo non mancano abiti classici, ma in questo caso il tratto distintivo Serrese è proprio nel taglio moderno dell’abito.

Come hai interpretato le nuove tendenze all’interno della tua collezione?
C’è un ritorno al bianco candido mentre resta in voga il fiorato. Quest’anno proposti in maniera diversa, a campo largo, i fiori sono più delicati ma sempre in 3d. Molto apprezzati anche i balzati in tulle che stanno funzionando anche per i diciottesimi.
Quanto c’è della nostra terra nei tuoi abiti?
Sicuramente l’artigianalità e la manifattura dello stesso. I miei abiti sono prodotti sul territorio da sarte del posto con esperienza, nascono in Puglia e mantengono quelle peculiarità del made in Italy.
Serrese non è solo abiti. Quanto fa la differenza un accessorio?
L’accessorio è fondamentale. Ci piace curare in toto il look delle nostre spose: non basta avere solo un bell’abito ci vuole anche il capello giusto, il guanto non sempre è adeguato e infine anche la scarpa, che si vede sempre, deve essere perfetta e impeccabile.
Mi pare di capire che proprio le scarpe sono state il tuo primo passo verso questo mondo…
Serrese nasce come scarpa. La mia attività iniziale a Milano era quella della distribuzione del mio marchio di calzature. La scarpa di qualità per me è fondamentale. In abbinamento all’abito da sposa mi sono accorta che le spose erano sempre insoddisfatte perché anche la calzatura è soggettiva. Chi vuole il tacco più alto, chi è abituata al plateau… Allora ho puntato anche sulla personalizzazione della scarpa. Realizzate da artigiani marchigiani con prodotti di massima qualità, la scarpa Serrese completa il look e si fa calzare con comodità perché è adatta al tuo piede.

Le idee insomma non ti sono mancate ma quali altre caratteristiche bisogna avere per affermarsi come stilista?
Sicuramente da donna so cosa vuole una donna. Ma prima di conquistare il cliente in questo campo ci vuole passione, amore, costanza, tenacia, preparazione come conoscenza della storia della moda, dei tessuti, della parte sartoriale. Le donne hanno una gran voglia di tornare ad indossare bei vestiti. Ho educato la mia clientela alla qualità per questo non accolgo mai le mie clienti con la rimanenza ma con proposte sempre nuove.
Abbiamo parlato tanto di moda. Tu come la definiresti?
La parola moda per me è fuori moda. Viviamo in un’epoca in cui si usa tutto e il contrario di tutto. È questa libertà a renderci unici. Noi stilisti proponiamo uno stile, una visione, le clienti più brave riescono a mescolare stili e a creare unicità, per questo molto spesso la mia fonte di ispirazione sono le donne che incontro tutti i giorni.
Nel tuo lavoro l’immagine conta. Qual è il tuo stile?
Il mio stile è cambiato nel tempo e sicuramente cambierà ancora, si adegua ali ritmi della mia vita e anche in base all’umore della giornata. Sono un’imprenditrice, una stilista, una mamma di due figli quindi sicuramente casual chic. Le donne che rappresento e disegno tutti i giorni rispecchiano il mio stereotipo di femminilità ed eleganza senza tempo. Prediligo comunque uno stile naturale, semplice ma ricercato magari con un colpo d’occhio sugli accessori.
I ritmi della moda sono incalzanti poi c’è la stagione dei matrimoni. Come affronti tutto questo?
I livelli di stress sono elevatissimi per una mamma che lavora. Dopo aver sperimentato l’apice dello stress lavorando giorno e notte ho imparato a dire no, a ritagliarmi degli spazi settimanali. Mi aiuta anche la meditazione.
Ultima domanda: dove ti vedi tra dieci anni?
Sempre qui, nella mia amata Puglia, magari con un’azienda più grande e, perché no, con mia figlia che lavora insieme a me.
[…] Scopri chi è Stefania Lo Muzio, imprenditrice e fondatrice dell'atelier Serrese l'alta moda sposa a Foggia. […]