Aurum et Margaritae, la gioielleria in equilibrio passato e presente

Dalla passione materna per i gioielli al primo punto vendita su via Vittime Civili nel 1989. Nasce così la scommessa di Aurum et Margaritae, dal latino oro e perle, la storica gioielleria punto di riferimento nel semicentro della città. Un’attività che ha reso reale un sogno, un’intuizione che si trasforma in un’azienda consolidata sul territorio, da ben trent’anni ubicata sulla stessa strada, con il passaggio al civico 66 nel 2001.

Da allora, ne sono passati di clienti che li hanno scelti per farsi guidare nell’acquisto del gioiello adatto a sugellare promesse d’amore oppure doni preziosi per scandire i momenti più importanti di una vita. Affetto e fiducia che la famiglia De Matteo ha ricambiato con impegno, serietà, professionalità e dedizione, cavalcando l’evolversi dei tempi e dei gusti ma senza farsi mai trovare impreparata. Proprio come adesso che tra gli alti e bassi dell’economia e le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, l’azienda guarda al futuro grazie alle innovazioni apportate dal figlio Francesco, orafo specializzato che – più che dietro al bancone della vendita – preferisce stare dietro al banchetto del laboratorio, interno alla gioielleria. Un valore aggiunto conquistato dopo tanti sacrifici ma che ha portato anche tanta soddisfazione. Così tra pietre preziose, oro e perle muoveva i primi passi sin da bambino Francesco che aveva già capito la sua strada nell’azienda di famiglia. Oggi si racconta in un’inedita intervista in compagnia dei suoi genitori, Peppe e Gina.

Francesco, dalla bottega alla formazione: qual è stato il tuo percorso?

All’età di quindici anni ho iniziato a “sporcarmi le mani” frequentando i laboratori di Grosseto per muovere i primi passi come orafo. Dopo il diploma mi sono specializzato, ho seguito vari corsi: da quello per orafo a quello da incastonatore fino al conseguimento del corso in gemmologia HRD ad Anversa. Insomma, le specializzazioni sono molteplici, ho fatto diverse esperienze, sono stato anche in Belgio. Anche questo è un lavoro in cui non si finisce mai di imparare, proprio come in un gioiello bisogna trovare l’incastro perfetto tra teoria e pratica.

Come si impara davvero questo mestiere?

Si impara sedendosi ogni giorno al banchetto a lavorare, si impara sbagliando, riprovando, si impara se c’è la passione e l’amore per questo lavoro, quello che mi spinge a sceglierlo ogni giorno sin da quando me ne sono innamorato da bambino.

Genitori legati alla tradizione e figli che hanno voglia di innovare: anche in gioielleria succede così?

(Peppe) Personalmente non sono di quelli che non vogliono mai lasciare lo scettro del comando: dopo più di trent’anni sei stanco a livello psicologico perché ogni giorno cerchi di inventare qualcosa di nuovo e di stare al passo con i tempi. Francesco ci spiega i cambiamenti del mercato e le nuove esigenze che accompagnano i clienti: pensiamo alle consegne a domicilio anche per il nostro settore a cui ci ha costretti la pandemia. In questo caso, significa lasciare il posto alle sfide del futuro e alla capacità di rendere efficiente la gioielleria.

Francesco, qua è l’elemento di rottura con il passato rispetto alla gestione paterna?

La differenza tra generazione si sente proprio nell’approccio alla vendita: tutte le novità che abbiamo introdotto dai social network alla piattaforma e-commerce sono elementi di rottura con il passato che (sorride n.d.r.) hanno portato a qualche divergenza iniziale con i miei genitori!

Se le divergenze hanno riguardato l’approccio moderno magari invece siete andati sempre d’accordo sulla scelta dei prodotti da offrire. Dalla vostra vetrina fanno capolino anelli preziosi, collane raffinate, accessori alla moda che strizzano l’occhio all’arte orafa. Quali sono i vostri prodotti?

I nostri prodotti spaziano dalla gioielleria all’oreficeria passando anche per l’argento e l’acciaio con una connotazione fashion per essere sempre al passo con i tempi. La gioielleria comprende prodotti in oro e pietre preziose come i diamanti, per esempio, mentre l’oreficeria comprende prodotti lavorati in oro con l’uso di pietre non preziose. Una declinazione che permette di accontentare tutti i gusti e tutte le tasche.

Anche nella scelta di un gioiello c’è chi cerca la filosofia e lo stile di un certo brand. Quali sono i vostri?

Su Foggia siamo esclusivisti di Salvini e Cammill e siamo concessionari anche di altre aziende tra cui Giorgio Visconti, nomi sinonimo di eleganza e qualità nel mondo della gioielleria. Nelle nostre vetrine anche le splendide creazioni di Donna Oro Elements e le perle di Nihama. Tra i brand di oreficeria anche UNOAERRE, un nome che racchiude la storia e la tradizione: forse non tutti sanno che 1AR è il numero che indica l’apertura della prima azienda di oreficeria ad Arezzo, classificazione che viene attribuita dall’ufficio metrico con la richiesta del marchio di fabbrica. Spazio anche alla linea fashion della stessa azienda che propone prodotti in oro e argento. Questi e altri i nostri brand ma la vera novità è anche il lancio della nostra linea, Aurum Design.

Tu chiedi e io creo: il claim per raccontare come nasce il concetto di design in gioielleria.

Con Aurum Design vogliamo offrire l’esperienza di un gioiello inimitabile, la possibilità di personalizzare un oggetto sugellando un significato attraverso la duttilità dei metalli e la certosina lavorazione orafa. Il vero divertimento per me è stare in laboratorio! Così è nato Dillo, il gioiello che ti permette di indossare la tua canzone.

Cioè?

Dillo è un modo per dichiarare i propri sentimenti d’amore o di affetto attraverso la musica, coniugando il passato e il presente. Dalla tradizione dell’arte orafa alla tecnologia moderna, un connubio vincente che non pecca nello stile. Il segreto è il codice Spotify inciso sulla piastrina: inquadrandolo con la fotocamera riporta alla canzone che abbiamo scelto per trasmettere il nostro messaggio. Disponibile in oro e argento, piace soprattutto ai giovani che trovano per la prima volta a Foggia questo prodotto.

Come sono cambiati i clienti nel corso del tempo? Che cosa si cerca oggi in una gioielleria?

Indubbiamente sono cambiati i gusti e le esigenze. Restano i grandi classici per i momenti più importanti ma oggi c’è voglia soprattutto di distinguersi, un’esigenza a cui ho risposto con la possibilità della personalizzazione. Dalla collanina con il nome, dalle incisioni fino alla creazione di un ciondolo con un significato speciale e così via. Anche gli uomini apprezzano altri elementi come i braccialetti fatti a mano con pietre come l’onice o la pasta di corallo. Il segreto è intercettare i cambiamenti di tendenza del mercato e farsi trovare pronti.

Perché regalare un gioiello?

(Peppe) L’emozione di un momento destinata a durare nel tempo. Un gioiello non subisce le ingiurie degli anni, sugella quel momento, quel ricordo, quell’emozione, ti parla dell’affetto che ti lega alla persona che te lo ha donato.

Tra l’acquisto di un prodotto alla moda e un gioiello perché scegliere quest’ultimo?

(Gina) Dietro ad un gioiello c’è un lavoro artigianale, una storia, una passione, una scelta. Guardare un gioiello significa contemplare una creazione, emozionarsi. Un gioiello non passerà mai di moda. A differenza degli altri settori e degli altri oggetti di consumo, nel gioiello c’è una reale correlazione tra il valore dell’oggetto e il costo delle materie prime, non si acquista solo il brand. Si acquista un valore associato ad un’emozione.