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Guido Botticelli

Dall’orto al ristorante stellato: sul Gambero Rosso il talento di Guido Botticelli al servizio degli chef

Ci sono passioni destinate a cambiare la propria vita, percorsi che si intrecciano con intuizioni, antichi valori e attaccamento alle proprie radici: sono questi gli ingredienti della storia di Guido Botticelli, il giovane foggiano che ha trasformato in una professione la sua costante ricerca di prodotti agricoli da segnalare agli chef. Un talent scout dei piccoli produttori che preservano tradizione e qualità ma che sono sconosciuti ai più perché non si affidano ai social. Una collaborazione fatta dalla riscoperta delle persone e delle loro storie prima ancora che dai loro prodotti che oggi Guido propone ai ristoratori di Parigi, Milano e Roma.

“Da quasi tre anni mi occupo di scoprire e valorizzare tutte quelle produzione autentiche fatte da contadini, piccoli produttori e piccoli allevatori tra i più rappresentativi della tradizione culinaria italiana –  racconta a Foggia Reporter, Guido –  si tratta di una selezione di prodotti che realizzo secondo tre punti critici: il primo è quello della territorialità perché io sono convinto che ogni provincia della regione puglia abbia le sue peculiarità, l’altra è la stagionalità, fondamentale per rispettare l’ambiente, valore che ritengo molto importante e infine il valore che l’identità di questi prodotti che raccontano storie, che parlano di territori da scoprire”.

Anche il Gambero Rosso si è interessato alla sua storia, i prodotti selezionati arrivano dalla Puglia ma in seguito il suo raggio d’azione si è ampliato anche ad altre regioni. La sua selezione vanta on un occhio di riguardo prodotti tutelati da presidi e denominazioni, come il carciofo violetto di Sant’Erasmo oppure il peperone di Senise, tanto per citarne alcuni, fino all’accurata ricerca di prodotti regionali semisconosciuti, come la farinella di Putignano o il cedro di Diamante.

“Inizialmente sono partito con prodotti DOP o IGP e con i Presidi Slow Food ma poi mi sono reso conto in corso d’opera che un prodotto con tale denominazione non significa necessariamente che sia più buono degli altri. Ci sono invece tanti prodotti che sono stati messi nel dimenticatoio e che hanno solo bisogno di essere riscoperti perché sono eccezionali. Si tratta di prodotti che rispecchiano un territorio e una stagione e che adesso il mio compito è quello di valorizzare, tanto per fare un esempio pensiamo alla mozzarella di vacca podolica”.

Il viaggio di Guido alla (ri)scoperta di prodotti e sapori della tradizione si è ampliato fino a comprendere non solo ortaggi, erbe e frutta, ma anche cereali, farine, legumi, salumi e formaggi passando anche per olio, aceti e spezie. Primizie di stagione, prodotti dimenticati che, tra qualche angolo sperduto della Puglia e non solo, qualche agricoltore all’avanguardia ha deciso di provare a riproporre, unendo competenza e conoscenza alle tradizioni dimenticate. Adesso sarà il talento di Guido a valorizzare questi ingredienti che finiranno poi dritti dritti in cucina alla portata di chef che sublimeranno così il sapore dei propri piatti.

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