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Che scossa ma resto al pc!

IL MONDO DEI VENTENNI

Erano circa le 14.20 quando il pavimento della cucina ha cominciato a tremarmi sotto i piedi. La porta socchiusa del balcone si è spalancata, lasciando entrare in casa il suono minaccioso di un boato. Non capita spesso che Foggia sia scossa da un sisma di 4.4 gradi della scala Richter in un’ora in cui molti sono già a casa, stanno pranzando, aspettando Beautiful o chattando su Facebook. Come tanti altri, anche io quel giorno sono al computer. Ma quando realizzo che si tratta di un vero terremoto corro al telefono per contattare i parenti. Inutile: i cellulari rimangono senza campo per almeno mezz’ora. Anche le linee fisse sono intasate. Poi mi ricordo del computer acceso e, sorpresa, trovo tanta gente connessa. A quanto pare. aggiornare lo stato su Facebook, commentare l’evento è una priorità anche in caso di pericolo imminente. Almeno per lanciare “segnali di vita” prima di riversarsi sulle strade

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