Roma – Il tuo collega universitario non gioisce troppo per il tuo ultimo esame? Confidi un avvenimento positivo della tua vita al tuo migliore amico e lui cambia atteggiamento nei tuoi confronti? Il tuo vicino di scrivania non ti saluta più con affetto dopo che il capo ha espresso un apprezzamento positivo su di te? Se la risposta è si anche solo ad una di queste circostanze, siete sicuramente stati oggetto di invidia. Il termine deriva dal latino (guardare contro) e nel nostro vocabolario indica un sentimento negativo che si genera in colui che prova astio per un bene o una qualità posseduta dalla persona invidiabile. L’invidia fa parte dei sette peccati capitali: nessuno ne è immune. Persino Dante Alighieri! (Fu il sangue mio d’invidia sì riarso che se veduto avesse uomo farsi lieto, visto m’avresti di livore sparso. Purgatorio, XIV, vv.82-84). A tutti prima o poi sarà capitato di stare da entrambe le parti: quella dell’invidioso e quella dell’invidiato. Se tuttavia, alcuni ritengono che un minimo di invidia abbia l’effetto positivo di portare la persona invidiosa a migliorarsi, la maggior parte degli studiosi ritiene che l’invidia resti pur sempre un sentimento negativo capace solo di succhiare energie preziose. Non solo: secondo una ricerca condotta da un’equipe italiana, gli invidiosi adotterebbero alcuni atteggiamenti in grado di palesare questo stato d’animo. Secondo lo psichiatra Luigi De Maio, l’invidioso non guarda mai negli occhi la persona che invidia. Piuttosto tergiversa e guarda di traverso. L’invidioso non ama il contatto fisico, soprattutto con la persona che invidia. Eventuali raffreddamenti nei vostri colleghi e nei vostri amici possono essere un segnale. Notate quindi se qualcuno è riluttante a stringervi la mano oppure se vi bacia mettendo appena la guancia contro la vostra guancia. Questo atteggiamento si spiega con il fatto che l’invidioso teme di non potersi controllare quando tocca l’oggetto della propria invidia. Infine, quando l’invidioso si lascia andare, è facile riconoscerlo: critica il successo altrui, non ammette commenti ai propri atteggiamenti e non si espone mai in prima persona. D’ora in poi occhi aperti quando qualcuno mette in atto questi atteggiamenti: conoscere il modo in cui si manifesta questo sentimento negativo può tornarci utile nella scelta delle persone da frequentare oppure per lavorare su noi stessi.
