Tanto tempo fa, nell’ antico Olimpo, si celebravano le nozze del re degli dei, Zeus.
Tra i tanti doni che omaggiarono la sua unione, ci fu anche l’albero dal frutto meraviglioso:
un arancio. Donatogli dalla dea Terra e custodito gelosamente dalle Esperidi, veniva considerato un simbolo di buon augurio e prosperità.
Nel Seicento inoltre, si fece strada la romantica idea di attribuire un significato ad ogni fiore.
Proprio in onore di questa leggenda, al fiore di arancio si attribuì il significato di “richiesta di matrimonio”.
Anche se al giorno d’oggi i bouquet sono composti da ogni tipo di fiore, dovrebbe essercene almeno uno d’arancio, in modo da dare valore anche al fatidico “lancio” del bouquet: infatti questo gesto da parte della sposa verso le sue amiche rappresenta l’augurio, per colei che riesca ad afferrarlo, di essere presto chiesta in sposa.
Un dito della nostra mano sinistra nasconde un collegamento molto “romantico”.
Sto parlando dell’anulare, il dito destinato a portare la fede (anulare deriva proprio da anello).Una leggenda egiziana afferma che in questo termini un’arteria che, risalendo attraverso il braccio, si colleghi direttamente al cuore. Non è casuale poi, che la forma circolare di questo gioiello racchiuda proprio la simbologia del matrimonio: anello = legame, unione (ma anche catena!Per quelli che vedono il matrimonio con un’ottica un po’ meno ottimistica!)Porta sfortuna indossare la fede prima del matrimonio, e nel caso in cui cadano accidentalmente durante la celebrazione, sarebbe opportuno che le raccogliesse la persona adatta:solo il sacerdote.
Un’anima dura ricoperta da una glassa di zucchero. O magari morbido con un gusto pieno, con la mandorla intera. Il confetto, dolce caratteristico italiano, deve essere speciale quanto l’evento per cui lo si offre. Nel caso del matrimonio è bene che si rispetti la tradizione: deve essere bianco e all’interno dei fazzolettini che accompagnano le bomboniere, devono essercene cinque: numero dispari e quindi indivisibile, così come il matrimonio dovrebbe essere.
Inoltre cinque sono anche le qualità che non dovrebbero mai mancare nella vita di una novella coppia: salute, ricchezza, felicità, fertilità e spiritualità. Perché sfidare la sorte?
Dove c’è riso, c’è abbondanza. Lo si deduce da un’antica leggenda cinese.
Una grave carestia colpì il paese e il Genio Buono, per salvare la popolazione, decise di sacrificare tutti i suoi denti, spargendoli nelle paludi. Fu così che germogliarono spontaneamente, migliaia di piantine di riso. Lanciare manciate di riso agli sposi significa quindi augurare loro amore e fertilità. Recentemente si sono aggiunte oltre al riso, petali di rosa (che i più egocentrici fanno lanciare a tonnellate dall’alto di un elicottero), di monetine (piuttosto dolorose all’impatto e che garantiscono solo il divertimento dei più piccoli che si affanno a raccoglierle).
A fine ricevimento, può essere fatto anche il lancio delle colombe: queste simboleggiano l’auspicio per una lunga e felice unione.
Nell’Antica Roma, subito dopo il matrimonio, la nuova coppia era solita cibarsi di miele per un periodo che corrispondeva a tutta la durata di “una luna”: in virtù di questa lontana tradizione, è rimasto ancora oggi questo appellativo con cui designare i primissimi e dolci momenti della nuova vita a due. Scegliete con cura la meta della vostra “luna di miele”: solitamente è solo in questa occasione che una coppia può permettersi un viaggio, anche di una certa durata, in posti meravigliosi e in cui difficilmente, durante il corso della vita, potrà farvi ritorno!
C’è un gesto molto romantico e di buon auspicio che lo sposo può fare quando si tratta di far varcare la soglia della nuova casa, alla sua consorte: prenderla in braccio.
Nell’Antica Roma, culla di leggende e tradizioni, questa usanza veniva rigidamente rispettata perché la sposa, magari in preda all’emozione, poteva inciampare sulla soglia.
Un presagio infausto, che stava ad indicare che la sposa, non era ben accetta dalle divinità della casa. Se queste divinità esistano o meno nelle nostre case moderne non ci è dato saperlo, ma può essere comunque carino rispettare questa tradizione.
“Di Venere e di Marte, non si sposa, non si parte e non si inzia nessun arte”.
Recita così un antico detto che di sicuro suonerà familiare alle orecchie dei superstiziosi, comprese quelle delle trepidanti spose.
Inventato appositamente per sconsigliare il compimento di qualcosa di importante nei giorni di martedì e venerdì,considerati infausti, affonda le sue radici nella credenza che ogni giorno ma anche ogni mese dell’anno abbia un suo significato particolare che possa influire sulle nostre scelte.
Allora, mi sono presa la briga di evidenziare accuratamente gli “influssi” che una determinata combinazione di mese/giorno (che potrebbe rivelarsi pericolosamente “sfigata”)potrebbe apportare sulle vostre vite, ma soprattutto ho pensato che potrebbe facilitarvi il compito (o magari complicarvelo ulteriormente, chi lo sa!) per la scelta della data fatidica: quella delle vostre nozze.
Da evitarsi accuratamente sono i giorni del martedì e del venerdì, come ricorda il detto;
il giovedì e il sabato sono considerati neutri mentre se desiderate un “influsso” di prosperità e abbondanza, allora dovete optare per il lunedì e il mercoledì.
Se poi la sorte ha voluto che le due anime gemelle siano nate anche lo stesso giorno, ben venga un matrimonio celebrato proprio in quella data.
Stessa storia per quanto riguarda i mesi: i meno indicati sono marzo, portatore di gioie ma di altrettanti dolori, maggio che va evitato accuratamente, luglio, che annuncia fatiche e lavoro per guadagnarsi la vita e ottobre, che favorisce l’amore ma non altrettanta prosperità economica.
Restano un gennaio e un febbraio, che cementano la coppia con amore e fedeltà, aprile che dona gioia, giugno e agosto, che assicurano fortuna, viaggi e novità, (giugno è particolarmente favorevole perché è il mese dedicato a Giunone, dea protettrice dell’amore e delle nozze)settembre e novembre portatori di felicità e ricchezze ed infine dicembre, la cui neve assicura alle coppie amore eterno.
Adesso…A voi l’ardua sentenza!
La terra, che dopo aver ricevuto i chicchi di grano, germoglia, è una forte analogia con il compito che viene affidato alla donna dopo il matrimonio:quello di perpetuare la vita.
Un gesto ben augurante da offrire alla sposa, può essere una spiga di grano da parte dello sposo affinché sul loro legame scenda la prosperità.